domenica 16 novembre 2008

Un ORDINE DEL GIORNO del Consiglio Comunale di TORINO per mETTERE AL BANDO il nucleare dal Piano Energetico Ambinetale della regione Piempnte


Il Governo sta accelerando sul ritorno al nucleare.
Noi proponiamo alcune riflessioni:
- il nucleare è tuttora insicuro e rischioso: perciò è stato da tempo bandito dai programmi energetici di quegli Stati che ne sono stati i principali fautori, gli U.S.A e la Francia, (rispettivamente nel 1978 e nel 1990); è economicamente poco conveniente se si tiene conto del “ciclo totale di vita” delle centrali che comprende anche i costi di smantellamento, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti.
- le riserve di uranio fissile, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) non durerebbero per più di oltre 35 anni
- un’eventuale tecnologia “di IV generazione”, più sicura, non sarà disponibile prima del 2025. Difficilmente il Territorio accetterebbe installazione di centrali nucleari e/o stoccaggio di scorie radioattive
- le risorse enormi impiegate nel nucleare impedirebbero investimenti sulle energie rinnovabili
Perciò, in sintonia con quanto pubblicamente espresso dalla Presidente del Piemonte Mercedes Bresso, il Consigliere Comunale Carlo ZANOLINI del Gruppo Consiliare "AMBIENTEeITALIA-MODERATI-" proporrà al Consiglio Comunale un Ordine del Giorno di sostegno alla proposta d’iniziativa popolare della “Associazione Ecologista per la Sostenibilità
per integrare la legge regionale sul Piano Energetico e Ambientale (L.R. Piemonte n.23/02) ai fini di escludere l’uso del nucleare in Piemonte ai fini energetici.
L’iniziativa si concretizzerà con la raccolta delle firme per aggiungere una piccola frase integrativa al punto c) dell’art. 5 che vincolerà il Piano Energetico a non far comprendere l’energia nucleare ai fini energetici, a tutto vantaggio dedelle ben più natirali ed ecologiche fonti rinnovabili, di cui l’Italia è ben fornita (forza del vento, acque, luce e calore del sole, onde del mare, ecc)
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Riportiamo l'articolo 5 della Legge Regionale in oggetto (l'intera legge regionale è consultabile cliccando su : http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/base/progetti/a7282a.html )

Alla fine del punto c), la proposta di iniziativa popolare dell'"Associazione Ecologista per la Sostenibilità" inserirebbe la frase: "con esclusione della produzione di energia da fonte nucleare"
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Art. 5.
(Piano regionale energeticoambientale)
1. Il piano regionale energetico-ambientale e' lo strumento di programmazione con il quale la Regione, nel rispetto degli indirizzi e delle norme vigenti, individua obiettivi, parametri ed indicatori di qualita' in termini di produzione, trasporto, distribuzione e consumo di energia raccordati con tutti gli altri obiettivi ambientali, in particolare mediante: 
a) l'individuazione dei presupposti per un corretto sviluppo del sistema energetico regionale; 
b) l'aumento di efficienza del sistema energetico regionale e riduzione delle emissioni dei gas responsabili delle variazioni climatiche derivanti dai processi di carattere energetico in coerenza con i parametri fissati dagli accordi internazionali ed europei; 
c) lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate, ivi comprese quelle relative alle produzioni agricole; 
d) la riduzione dei consumi energetici e l'aumento dell'efficienza nei settori produttivo, abitativo, terziario e agricolo; 
e) la riduzione dei consumi energetici e l'aumento dell'efficienza nel settore dei trasporti attraverso un piu' basso impatto ambientale; 
f) il miglioramento dell'efficienza dei sistemi di distribuzione e di trasporto dell'energia. 
2. Il Piano regionale energetico-ambientale si articola in: 
a) una valutazione preliminare dello scenario energetico contenente, oltre ad un inquadramento degli orientamenti internazionali e nazionali in materia di politica energetica, il bilancio energetico regionale, quale analisi della domanda e dell'offerta di energia in Piemonte, suddivisa per fonti energetiche e settori di utilizzo; 
b) una definizione degli indirizzi generali e specifici della programmazione energetica regionale in correlazione con gli altri strumenti di programmazione di settore; 
c) una individuazione delle esigenze di ricerca finalizzate all'efficienza energetica, alla produzione ecosostenibile e alla minimizzazione degli impatti ambientali; 
d) una previsione degli strumenti per facilitare il conseguimento degli obiettivi posti dai predetti indirizzi di programmazione; 
e) una previsione di priorita' nelle principali azioni di intervento.