domenica 7 dicembre 2008

DAL GOVERNO UNA BEFFA ALL'ECOLOGIA E ALL'ECONOMIA

Dal 2007 (e in teoria fino al 2010) c'era la possibilità di detrarre il 55% dall'IRPEF del costo degli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica, dai pannelli solari alle caldaie a condensazione, all'isolamento di tetti e pareti alle finestre ecc..

Tale possibilità aveva indotto molti cittadini comuni e molte Aziende produttive  e commerciali ad approfittare di questo vantaggio fiscale per rendere più moderne ed efficienti dal punto di vista energetico le loro abitazioni o i loro edifici.

Si sarebbe trattato di un investimento che avrebbe prodotto immediati vantaggi all’ambiente e, a più lungo termine, anche vantaggi economici personali legati al risparmio energetico.

Ma il Governo, con il Decreto Legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre ha deciso di ridimensionare le detrazioni del 55%, subordinandole ad un ulteriore comunicazione all’Agenzia delle Entrate (oltre alla già prevista trafila burocratica da inviare all'E.N.E.A., l’Agenzia Nazionale dell’energia)

Per le agevolazioni sugli interventi energetici sono stati stanziati 82,7 milioni di euro per il 2008; 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Una volta terminati i fondi non sarà più possibile accogliere le domande dei cittadini e delle imprese. Le richieste per l'anno in corso dovranno essere inviate dal 15 gennaio 2009 al 27 febbraio 2009.

Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell'agenzia delle Entrate, l'interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall'imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino ad un massimo di 48.000 euro da ripartire in 10 rate annuali.

L’aumento del percorso burocratico già di per sé contribuirà a rendere difficile l’accesso ai finanziamenti, ma quello che lo renderà ulteriormente poco appetibile sarà la impossibilità di prevedere la certezza della autorizzazione poiché subordinata alla limitatezza dell’entità del Fondo che il Ministro dell’Ecomomia ha stanziato e all’ordine di arrivo delle domande autorizzative.

Si è voluto inoltre introdurre un concetto che molti non hanno esitato a definire “antidemocratico”: quello dell’”silenzio – diniego” della pubblica Amministrazione. Vale a dire che se l’Agenzia delle entrate entro 60 giorni non farà pervenire parere favorevole circa la domanda di detrazione del 55% su di un progetto di risparmio edilizio energetico, il parere si dovrà intendere come negativo

Il concetto democratico di “silenzio – assenso” previsto dalla Legge 146 sulla trasparenza delle azioni della Pubblica Amministrazione è stato dunque per la prima volta soppiantato da quello assolutamente antidemocratico del “silenzio – diniego” che rende il Cittadino sempre meno tale, ma sempre più “suddito”.

Ma quello che più mette in evidenza le contraddizioni del Governo è il fatto che da un lato dichiara di voler aiutare le Imprese produttive e le Aziende, ma dall’altro con questo decreto legge in pratica le soffoca bloccando le attività imprenditoriali che in questi anni hanno dimostrato di aver incrementato maggiorente il loro fatturato: vale a dire quelle correlate allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico

Barak Obama nel suo programma amministrativo ha dichiarato di voler investire nei prossimi due anni 150 milioni di dollari per lo sviluppo delle “tecnologie verdi”.

Il ritorno di questi investimenti sarà un maggiore acquisto di prodotti e manufatti “sostenibili” e un aumento del fatturato delle Aziende che li producono e di quelle dell’indotto, con conseguenti maggiori entrate fiscali e un “ritorno allo Stato” degli investimenti stanziati.

Questo il Governo italiano pare non averlo capito: migliaia di Architetti, Ingegneri, Progettisti, Costruttori, che avevano creduto nell'edilizia ecologica vedranno diminuire il loro lavoro  e il loro fatturato, e quindi diverranno più poveri, poiché i clienti che si erano decisi a modificare o ristrutturare edifici industriali commerciali o private o a costruirne di nuove secondo le regole del risparmio energetico non lo faranno più.

Migliaia di cittadini che erano pronti a investire  qualche soldo nell'ecologia col sostegno della Stato, credendo nella sostenibilità ambientale e in un ritorno economico nel futuro, non investiranno più.

A fronte di un risparmio statale iniziale, dovuto alla limitatezza del fondo stanziato dal Decreto Legge, milioni di euro di IVA e tasse correlate alla “tecnologia verde” non entreranno più nelle casse dello Stato.

Attualmente solo a parole il Ministro dell’Economia ha affermato che non ci sarà retroattività per il 2008 delle disposizioni del decreto. Ma si attende ufficialità di ciò con eventuali emendamenti parlamentari: altrimenti tutti coloro che avranno creduto di potere ottenere i vantaggi fiscali dalle precedenti disposizioni ne avranno danno.

Molte Associazioni e singoli professionisti hanno elevato la loro protesta contro questa decisione governativa che di fatto limita e disincentiva gli sgravi per gli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici.

Iniziative pubbliche - tra cui una manifestazione davanti a Palazzo Chigi l’11 Dicembre 2008 e mail di protesta inviate al Governo (http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp) - sono state attuate da vari Enti ed Associazioni. Tra gli altri: ASSOTERM(Associazione Rete per l'Autocostruzione del Solare Termico ) LEGAMBIENTE, ALSISTEM (un consorzio di 8 grandi aziende diffuse in tutta Italia produttrici e installatrici di serramenti a risparmio energetico),ANIT (Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e acustico), VAS (Verdi Ambiente e Società), RIBES-onlus (RIqualificazione Bioedile Efficiente e Sostenibile)